Presentazione

Convitto Nazionale Mario Pagano Campobasso

Il Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso è un’istituzione educativa statale accessibile a studenti del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di II grado. La struttura pubblica, il cui percorso formativo si snoda attraverso la Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di I grado ed il Liceo Scientifico, è unica nel suo genere in quanto accoglie studenti come convittori o semiconvittori e risponde alle richieste sia di istruzione e formazione che di residenzialità e semiresidenzialità.

Gli alunni convittori alloggiano stabilmente all’interno del Convitto dal lunedì al sabato, mentre i semiconvittori frequentano le attività didattiche ed educative dal lunedì al venerdì fino alle ore 17,00 (Scuola Primaria) o alle ore 18,00 (Scuola Secondaria di I grado e Liceo Scientifico).

Il percorso formativo, assieme alla crescita culturale, umana e sociale degli studenti, è curata dai docenti e dagli educatori, questi ultimi che rappresentano una figura professionale peculiare dei Convitti e degli Educandati. La frequenza del Convitto è resa possibile tramite la  sottoscrizione di un contratto che perfeziona l’iscrizione presso ciascuno dei tre ordini di scuola e che prevede il pagamento di una retta finalizzata esclusivamente alla copertura dei servizi di vitto o di vitto e alloggio.

L’edificio scolastico, ubicato nel centro della città di Campobasso, risale alla fine del Settecento e nel 1817 divenne sede del “Real Collegio Sannitico” gestito dai Padri Barnabiti. Dopo l’unità nazionale, con decreto del Re Vittorio Emanuele II, assunse il nome di Convitto Nazionale per ospitare il Regio Liceo Ginnasio.

Nel 1865 venne dedicato al giurista, filosofo e politico lucano “Mario Pagano.” Tra i docenti del Regio Liceo Ginnasio si ricorda Giovanni Gentile, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia dal 1922 al 1924, mentre tra i molisani illustri che hanno frequentato il Liceo in qualità di convittori figurano Giuseppe Albino, Luigi D’Amato, Enrico D’Ovidio, Arturo Giovannitti, Leopoldo Montini, Giulio Pittarelli e Michelangelo Ziccardi.

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